Harajuku è uno dei quartieri di Tokyo dove forse più si scontrano e si amalgamano tradizione e modernità. C’è l’immenso parco di Yoyogi famoso per il Meiji Jingu e i cosplayers e i rockabilly , ci sono le vie commerciali importanti e più internazionali come Omotesando e stradine piccole e affollate, come la stessa (e famosissima)
Takeshita Dori, e altre ancora più strette, piene di negozietti bizzarri e talvolta eccentrici. Harajuku è un quartiere animato e di mode assurde, sacro e alternativo, un mix improbabile e scoppiettante forse possibile solo in Giappone.
1. MANGIARE LE CREPES
Cosa dire delle crepes giapponesi?
Le nostre hanno una pasta buonissima, spessa e densa, ripieno solitamente semplice che però fa sempre la sua figura… ma le loro… le loro sono dei capolavori!
Se dentro una crepes vi viene in mente di ficcarci qualcosa state sicuri che un giapponese da qualche parte ci ha già pensato e lo ha anche già fatto!
Fette di cheesecake, budini interi, oreo, palline di gelato giganti, brownies, frutta, tanta panna e salse.
Dalle crepes, piegate perfettamente a cono, gli ingredienti sono così
tanti che fanno capolino dal bordo della pasta, si arrampicano gli uni sugli altri a mò di montagna, e non casualmente ma disposti in maniera carina, sempre per la regola giapponese che l’occhio vuole la sua parte e un cliente merita non solo la bontà ma anche la bellezza studiata di un piatto.
Mangiarle richiede una certa dose di bravura è vero, ma che soddisfazioni!!!!
Le trovate in chioschetti dall’aspetto grazioso e invitante come quello
in foto (ce n’è più di uno in Takeshita Dori perciò non lasciatevele scappare).
Due catene di crepes famose sono Santa Monica (quella in foto) e
Marion Crepes.
2. FARE SHOPPING A TAKESHITA DORI
Takeshita Dori è una stretta e lunga stradina sempre stracolma di gente che dalla sinistra della stazione di Harajuku procede dritta tra file di negozi colorati e bizzarri che sono il cuore di parte della moda giapponese.
Se cercate il kawaii, se cercate l’eccentrico, lo strano e l’introvabile è il posto che fa per voi: Takeshita Dori e le sue stradine laterali sono un vero scrigno delle meraviglie.
Non ho un negozio preferito ma ciò che veramente mi piace di Takeshita più che lo stile in se dei negozi (che può non fare per tutti) è il fatto che vi si possa trovare L’ACCESSORIO, quello unico, il
particolare magari simpatico magari stravagante che arricchisce un look e lo rende speciale e tante tante cose kawaii e divertenti per la scuola, la casa, la vita di tutti i giorni (da far diventare anche originali souvenirs).
Quindi girovagate, infilatevi nelle stradine alla ricerca di forme e colori che vi attraggano, curiosate nei negozi anche se magari vi verrà da pensare no questo decisamente non fa per me non ci entro: Takeshita Dori riserva mille sorprese!
3. VISITARE IL MEIJI JINGU
Dentro al Parco Yoyogi al fondo di un viale fitto di alberi si nasconde il Meiji Jingu, il tempio shinto più importante di Tokyo. Si protegge dal rumore della città e dei milioni di persone che la abitano, dallo scorrere del tempo e dall’avanzare della grande metropoli.
E’ un viaggio per me quello che si compie dal torii di legno al tempio vero e proprio, nel tempo e nella tradizione.
Fuori, oltre il bosco, c’è ancora l’Harajuku stravagante, colorato e
moderno ma lì no, sfuma e sparisce, e ci si chiede come quel folle quartiere fatto di assurde mode e colori e questo tempio severo possano convivere mano nella mano.
C’è legno scuro e forme semplici, il grigio della pietra, quel ruvido minimalismo giapponese che tira fuori armonia e bellezza dalle cose umili.
C’è l’incenso e ci sono le preghiere delle persone, le loro speranze tracciate in kanji su tavolette di legno appese attorno all’albero sacro.
E ci sono i matrimoni, quelli tradizionali, dove la sposa nasconde il suo sorriso tinto di rosso sotto un velo arcuato a cupola, il viso come neve protetto dall’ombrello che abbraccia gli sposi, anch’esso rosso.
4. FARE SHOPPING DA DAISO
Una delle cose che amo di più del Giappone sono sicuramente gli hyaku en shoppu, ovvero i negozi tutto a 100 yen (tutto a 70/80
centesimi mica male vero?)
E con tutto intendo proprio che è possibile trovarci qualsiasi cosa:
snack, oggetti di tutti i tipi per la casa, per il bagno, per cucinare, per la scuola (da far diventare anche souvenirs) e molto molto altro ancora.
Non soltanto spenderete pochissimo ma avrete cose di qualità e molto
spesso dall’aspetto carino e simpatico, questa è la filosofia degli hyaku en shoppu giapponesi.
In Takeshita Dori trovate uno degli hyaku en shoppu più grandi di
Tokyo: Daiso Harajuku.
Inutile dire che adoro andare a farci la spesa (e poi ci ho trovato gli Oreo al matcha, parliamone!), riempirsi di cose carine e in questo caso
anche utili non è il sogno di ogni ragazza?
5. FOTOGRAFARE COSPLAYERS E ROCKABILLY ALLO YOYOGI
Tra i tanti lati eccentrici di Harajuku c’è anche quello di essere punto di ritrovo di COSPLAYERS e ROCKABILLY.
In particolare la Domenica mattina sono soliti trovarsi nella piazza davanti all’entrata del parco Yoyogi, dove è possibile vedere:
-i rockabilly ballare a ritmo di rock con le loro pettinature esagerate e impomatate, gli abiti attillati di pelle nere, gli stivali lucidi a punta oppure per le donne svolazzanti gonne a ruota in stile anni 50
– i cosplayers esibirsi, una volta indossati i loro costumi e
parrucche colorate (vi capiterà di incontrarli magari anche in altri giorni tranquillamente a spasso per Harajuku).
6. FARE DELLE PURIKURA
Cosa sono le purikura? La parola è l’abbreviazione di purinto kurabu (dall’inglese print club) e indica le cabine fotografiche giapponesi un pò come quelle dove noi facciamo le fototessere ma decisamente più divertenti e particolari.
La macchina si compone di due stanze una in cui si scattano una serie di foto e una in cui si possono modificare le foto a proprio piacimento, fantastico vero? Ma non finisce qui!
Ogni purikura ha un tema e permette di applicare alle proprie foto sfondi e filtri in fase di scatto, così come vere e proprie trasformazioni di bellezza: capelli setosi, pelle perfetta, occhi grandissimi e visi a cuore.
Mentre la stanzetta per modificarle è dotata di uno schermo touch che permette di aggiungere stickers, scritte e tanti altri effetti ancora, la macchinetta stamperà poi il tutto. Per 300/400 yen avrete piccole foto simpatiche e insolite!!
Proprio all’inizio di Takeshita Dori (venendo da lato stazione) sulla destra c’è una scala che scende in un seminterrato: si tratta di una sala di purikura
Gli effetti che su noi occidentali sono comici per non dire inquietanti (ma pur sempre un ricordo spassoso) sono perfetti per i lineamenti delle giapponesi : occhi dalle dimensioni disumane e una v-line su cui si può calcolare il teorema di pitagora
Nel purikura in foto avevamo anche affittato dei costumi per fare cosplay ed è stato davvero divertente!
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7. FOTOGRAFARE LE MODE GIAPPONESI PIU’ STRANE
Harajuku è uno dei centri della moda giapponese, quella strana e che a molti
occidentali potrà sembrare eccessiva o buffa e che a me sembra soltanto un’altra sfumatura di meraviglia giapponese.
Harajuku è pieno di ragazze (e anche ragazzi talvolta) che del colore e dell’estroso ne hanno fatto un vanto e che non si tirano mai indietro di fronte alla richiesta gentile di una foto.
Io trovo i loro outfit semplicemente adorabili e degni di essere immortalati, un inno contro la banalità!
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Una gonna di tulle arancio fluo, una maglia che sembra un cubo di rubik fosforescente e un milione di perline arcobaleno che pendono dal collo? Ovvio che sì !
Pois fuxia su uno sfondo azzurro cielo? Maschere di pikachu e orsetti rosa, pinzette che sembrano confetti posati su una frangia celeste? Assolutamente perfetto!
In questo mondo dove le regole della moda seguono il gusto dell’individuo non esiste qualcosa che non possa essere indossato e valorizzato con un pò di fantasia e la giusta dose di intraprendenza.
La moda giapponese potrà anche avere fattezze bizzarre, ma in una società
piena di restrizioni è una libertà, un affermare se stessi nella propria individualità. E così accanto all’omologazione dei completi
dei salarymen, spuntano accostamenti improbabili, accessori stravaganti, tinte che a rigor di logica bisticcerebbero tra di loro, ma che insieme trovano invece il loro senso di esistere.
8. MANGIARE I PANCAKES
Un’altra delle prelibatezze 100% zucchero e carineria di Harajuku sono i pancakes, che così come le crepes rispecchiano appieno lo stile kawaii del quartiere e un’abbondanza di ingredienti deliziosi come guarnizione.
Consiglio tre posti dove poterli mangiare:
*Mee’s Pancake: per un ambiente molto femminile, rilassante e pancake super kawaii
*Rainbow Pancake: per i veri golosi pancake pieni di salse e guarnizioni
*Café Kaila: per pancake (o waffle) con montagne di deliziosa frutta sopra.
9. ANDARE AL KIDDYLAND
Questo negozio che si trova in Omotesando è il regno del kawaii e dei bambini o di tutti quegli adulti che hanno conservato lo spirito per apprezzare le piccole cose inutili o graziose che rendono la giornata più allegra: una gomma da cancellare a forma di panda, una
cartellina del proprio personaggio preferito o magari piatto e bicchiere di Sailor Moon, la scelta è davvero vasta!
Che si sia amanti del genere o meno in ogni caso vale la pena entrarci, per curiosare tra gli scaffali stracolmi di pupazzi e giocattoli, oggetti luccicanti dai colori pastello fatti per attirare l’occhio e la mano.
Oggetti per signorine carine, collezionisti o amanti di manga e anime.
Tra Snoopy e Rilakkuma spunta Hello Kitty, la Disney e lo Studio Ghibli si alternano e un reparto di trenini elettrici e di robot accoglie bambini e papà.
10. FARE SHOPPING A OMOTESANDO
Omotesando è la via principale di Harajuku, vi si trovano le grandi marche e l’alta moda ma anche interessanti e curiosi negozietti.
Dai più famosi come 6% Doki Doki (brand super eccentrico e costosissimo di Kyary Pamyu Pamyu) e Barbie Harajuku a negozietti meno conosciuti ma altrettanto interessanti.
Il consiglio è quello di infilarsi anche nella piccole vie laterali e esplorare! Troverete ad esempio shop di caricature, stickers e cover per i cellulari, un brand di vestiti ispirato a mestieri come il pompiere e il taglialegna, addirittura un negozio che vende soltanto preservativi (curioso vero?).
Vi sono poi due importanti centri commerciali: l’enorme Laforet e il Tokyo Plaza sul cui tetto c’è un bellissimo Starbucks con tanto di piazza e giardino da cui si può osservare Omotesando dall’alto!
E a voi cosa piace fare ad Harajuku? 🙂 Scrivetemelo nei commenti!!
Se avete trovato interessante questo articolo mi piacciate:
Per scoprire di più su Harajuku:
P.P.S: la risposta alla domanada a cosa servono quei carinissimi bastoncini a forma di coniglietto, Hello Kitty e Minnie dell’immagine del punto 4 è…….. servono a pulirsi le orecchie (LOL).
Eh già, la realtà è dura da accettare, ma così è, i giapponesi usano sti stecchetti per avere orecchie perfettamente pulite
14 Aprile 2018
Che figata, questo quartiere è incredibilmente colorato, kitsch e meraviglioso allo stesso tempo 😀 tra qualche settimana sarò a Tokyo e sicuramente non mi lascerò scappare questo posto e i suoi negozi a 100 yen!
4 Maggio 2018
Giulia ma allora se vieni scrivimi che mi fa piacere se ci incontriamo 😀
Harajuku è una vera esplosione di colori e io ne adoro soprattutto le stradine secondarie con i murales e i negozietti particolari