Se la nostra cucina, quella preparata nel ventre caldo di una casa, da una mamma o da una nonna, ha l’aspetto caloroso di un abbraccio dato con impeto di energia e trova nell’abbondanza delle porzioni un sinonimo di affetto, quella giapponese vede nella cura tutta la premura del gesto.
Il tempo speso nel dettaglio che è solo piacere dell’occhio, ma che magari rende tanto più felici. Tomoko san, la mia insegnante di cucina giapponese a Tokyo, me ne parla, non dicendolo direttamente quando accenna: “mia figlia è così felice quando apre il bento e scopre che il riso si è colorato di rosa”.
In quelle scatole di pranzi al sacco, i bento, si riversa l’omoiyari, vive un microcosmo di pietanze dalle forme kawaii, animaletti e personaggi di cartoni animati, immersi in foreste incantate di broccoli e fiori di prosciutto e carote. Sollevato il coperchio c’è cibo e c’è anche, modellata alla ricerca del buonumore altrui, premura.
E’ Omoiyari, il bento, nella forma più giapponese che esista e ad imparare a preparalo si apprende, al tempo stesso, il riguardo per il prossimo.
Omoiyari //思いやり è la premura, il riguardo, è ciò che si fa pensando all’altro e ai suoi sentimenti. Nel momento del pasto, il bento, il pranzo al sacco giapponese, fa di questo agire, composto di piccoli gesti significativi, le veci.
Ed ecco allora che il bento che Tomoko san, la mia maestra della bento cooking class qui a Tokyo, mi fa preparare assumerà la forma di un Totoro, il corpo di riso e alga, gli occhi e il sorriso di formaggio. Sdraiato su un prato verde di verdure ed edamame, piccoli wurstel con cappelli di fungo. Fette di kiwi non più tonde, ma a forma di fiore, fish cakes in lunghe trecce ripiegate come origami. Sul tavolo compare la corposità della farina di riso glutinoso per dolci e il verde brillante del matcha, con cui comporre gli shiratama, il dessert che imparerò anche a fare oggi.
Tomoko san impasta, dà forma, mi insegna, e racconta.
Di come quest’alga ricca di ferro, doni un colore grigio alla pietanza, e quest’altra immersa in polvere di prugna renda il cibo di un bellissimo rosa acceso, quell’altra ancora “tonno secco” dice “il sapore più tipico della nostra cucina” sia perfetto per il marrone invece. Di come siano stati i suoi bambini a spingerla all’omiyari del bento e alle lezioni di cucina giapponese: “volevo creare qualcosa di bello, qualcosa che rendesse felici”. In modo che anche chi, in viaggio, desideroso di approcciarsi alla cucina (e alla cultura) giapponese, avesse modo di afferrare l’importanza, che riveste in esse, il gesto, il dono, l’impegno speso.
Omoiyari, la premura giapponese, la imparo anche io attraverso questa cooking class, nel più vero dei luoghi in cui un bento nasce, la cucina di una casa giapponese, nell’atmosfera di un’autentica famiglia giapponese, quella di Tomoko san.
Imparare a cucinare un bento è stata una delle attività culturali più divertenti che io abbia avuto la possibilità di fare da quando abito a Tokyo, e per questa incredibile occasione non posso fare altro che ringraziare LOCALBITES, che con il suo servizio consente di partecipare a lezioni o eventi legati alla cucina giapponese come Bento Momento, la lezione di cucina giapponese e bento di Tomoko san.
Non solo, grazie a Tomoko san, persona di una gentilezza incredibile e dal cuore d’oro, ho appreso tutti i trucchi per un perfetto Totoro Bento (e senza di lei è sicuro che non sarei mai riuscita a produrre qualcosa di così bello, parola mia), ma ho avuto la possibilità di vivere, a casa sua, la vera atmosfera di una famiglia giapponese e imparare tantissime curiosità sulla cucina nipponica mentre cucinavamo assieme e chiacchieravamo.
Se avete in programma di venire in viaggio a Tokyo, la bento cooking class è davvero un’esperienza che consiglio dal profondo del cuore, Tomoko san tra l’altro parla benissimo inglese quindi eliminati anche i problemi di lingua, esperienza divertentissima, incredibile, ma soprattutto unica!
Un plus? T Tomoko san inoltre abita a 5 minuti dal Museo Ghibli. Un itinerario perfetto sarebbe quello di unire la visita al Museo Ghibli alla preparazione di un bellissimo Totoro Bento, no? Tomoko san potrebbe inoltre aiutarvi nel difficilissimo acquisto degli sfuggenti biglietti del Museo facilitando questa incredibile esperienza 😀
Per un ulteriore approfondimento sulla lezione ecco il link del video che ho girato mentre cucinavamo 😀 >
Nel caso in cui vi faccia piacere partecipare vi lascio qua sotto tutti i link per la prenotazione 😀
Ti piacerebbe partecipare a una lezione di cucina giapponese per imparare a preparare un bento super kawaii in pieno stile giapponese e sperimentare la vera atmosfera familiare nipponica? 😀 Fammi sapere la tua opinione nei commenti!
Se le mie avventure in Giappone alla scoperta dei luoghi più particolari e di magnifiche tradizioni ti interessano puoi trovarmi anche su
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Ci vediamo alla Prossima Fermata 😀
16 Marzo 2018
I tuoi racconti sono sempre favole dolcissime. In effetti, ora che mi ci fai pensare, anche nei film è sottolineata la gestualità nella cucina giapponese e non tanto il calore che noi associamo al mangiare tuffi insieme. Chissà se mi troverei bene in quella cultura…
27 Marzo 2018
Grazie Roberta, mi fa veramente piacere questo tuo commento! Sai nel gesto e nel tempo speso per i giapponesi (più che nelle parole) sta spesso l’affetto. E’ effettivamente spesso diverso dal concetto che abbiamo noi ^_^
16 Marzo 2018
Deve essere stata davvero una splendida esperienza, divertente direi! La cura dei dettagli dei giapponesi è cosa nota, personalmente non credo ci potrei riuscire, in cucina sono un po’ confusionaria 😂
27 Marzo 2018
Ma sai che avevo dei dubbi su una buona riuscita anche io XD invece grazie a Tomoko san sono riuscita a preparare qualcosa di sensato contro ogni aspettativa ahah
17 Marzo 2018
Mi piace molto questa tradizione del
Giappone. Sicuramente se ci farò un salto proverò a partecipare a questa cooking class. Sono sicura che mi divertirei tantissimo!
27 Marzo 2018
Assolutamente se hai occasione partecipa 😀 io mi sono divertita un sacco ed è stato molto bello essere partecipi dell’atmosfera familiare giapponese
17 Marzo 2018
Il racconto della preparazione di questi piccoli capolavori culinari sembra quasi una piccola favola, una di quelle favole che ti fanno sognare e tornare bambini. Grazie per condividere queste chicche della cultura giapponese che mi stanno giorno per giorno attirando sempre di più ❤️
27 Marzo 2018
Grazie Laura, i bento secondo me sono un po’ un piccolo angolino di favola nella vita quotidiana <3 ed è un vero piacere provare a raccontare queste piccole bellissime cose
17 Marzo 2018
Ogni volta ti leggo incantata… Anche oggi, questo post mi ha fatto sognare. Io devo dire che non sto attenta ai dettagli quando cucino, poi avendo un figlio maschio, mi scappa tutta la poesia, perché posso provare a creare forme strane per presentargli la merenda o la cena, ma a lui non gliene può fregar di meno. Ora mi cerco qualche tutorial però… Chissà se con l’arte giapponese riesco ad affascinarmi 🙂
27 Marzo 2018
Ma grazie Alessia <3 quello dei bento è un modo tutto visivo di mostrare affetto, penso che le mamme italiane abbiano tanti altri modi 😉 ahah tuo figlio poi magari potrebbe sorprenderti. Fammi sapere come va la ricerca di tutorial e se provi a cimentarti 😀
17 Marzo 2018
Che bello questo racconto! I bento mi affascinano tantissimo… Immagino che la preparazione sia abbastanza lunga!
27 Marzo 2018
Più che lungo devi sapere bene in che ordine e come fare le cose per far uscire un bento che sia carino e non sgorbio XD considerando le mie capacità decorative del cibo avevo grossi dubbi e invece la maestra Tomoko san è stata bravissima!!
17 Marzo 2018
Ma che bella questa esperienza! E questi piccoli capolavori sono una gioia per gli occhi ma anche per il palato immagino! Mi piacerebbe molto imparare a confezionare cose cosi belle!
27 Marzo 2018
Io sognavo da tantissimo di poter fare un bento come si deve 😀 da parecchio seguivo anche dei profili dedicati proprio ai bento e quando si è presentata l’occasione sono stata veramente felice, un’esperienza che consiglio dal cuore!!
18 Marzo 2018
La cucina giapponese è fantastica ma non credo riuscirei a produrre un qualcosa di simile a quanto visto nelle tue foto. Ti invidio un sacco per questa precisione!
27 Marzo 2018
ero decisamente dubbiosa sulle mie capacità in cucina anche io a dire il vero, invece grazie a Tomoko san è filato tutto liscio e sono addirittura riuscita a produrre qualcosa di carino (oltre ogni mia aspettativa ahah)
18 Marzo 2018
Complimenti per i risultati ottenuti, sono bellissime queste composizioni. Adoro le cucine etniche e quando viaggio cerco sempre di frequentare corsi di cucina locale. Non sono però ancora arrivata in Giappone!
27 Marzo 2018
Anche a me piace tantissimo esplorare e capire le cucine locali, quando mi si è presentata questa occasione mi ci sono lanciata a capofitto, ho sempre sognato di poter creare un bento del genere 😀 se verrai in Giappone prendi in considerazione questo corso perché merita davvero!!
18 Marzo 2018
Sollevato il coperchio c’è cibo e c’è anche, modellata alla ricerca del buonumore altrui, premura. Quanta veritá in questa frase!
27 Marzo 2018
La premura dei piccoli gesti è spesso il più grande segno d’affetto trovo anche io ^_^
18 Marzo 2018
Il tuo è uno dei destination blog più belli che abbia mai letto. Mi incuriosisce sapere come sia nata la tua passione per il Giappone…
27 Marzo 2018
Grazie mille Chiara 😀 è una cosa che mi porto dietro fin da piccola. A 11 anni avevo deciso che avrei studiato giapponese e così ora eccomi qui a Tokyo, amo tantissimo questo Paese, come una casa numero 2.
18 Marzo 2018
A me piace tantissimo l’idea di un genitore che si impegna così tanto per preparare al figlio un pasto che non sia solo fonte di nutrizione ma una vera e propria sorpresa, ogni giorno diversa. La trovo una cosa quasi commovente!
27 Marzo 2018
sono assolutamente d’accordo con te, è un concetto di premura che anche io trovo meraviglioso, spesso per i giapponesi l’affetto sta nel gesto e nel tempo speso, molto più che nelle parole
19 Marzo 2018
Caspita. Deve essere una cosa bellissima. Io a volte nella borsa di mia figlia infilo toast e succo di frutta. Ok sono una pessima madre
27 Marzo 2018
ahah non ti preoccupare, noi non siamo abituati a questa premura tutta visiva, siamo più nonna style con biscotti, panini farcitissimi e pizza al taglio <3
19 Marzo 2018
I bento sono una gioia per gli occhi, oltre che per il palato. Che bella esperienza che hai fatto!
27 Marzo 2018
mi sono divertita tantissimo e consiglierei l’esperienza a chiunque stia progettando un viaggio in Giappone 😀 è proprio vero che i bento sono una gioia ahah
19 Marzo 2018
Ma quanto è carino questo riso? La cucina è una fantastica parte della cultura di un paese.
27 Marzo 2018
E’ troppo carino *^* quando ho visto cosa dovevamo preparare mi sono esaltata un sacco ahah
hai ragione ed è bellissimo scoprirla e scoprire le abitudini di quel Paese
19 Marzo 2018
Io devo ammettere di non essere un’amante della cucina giapponese, ma apprezzo tantissimo la bellezza e la precisione dei suoi piatti e i bellissimi colori! E invidio comunque tanto la tua bella esperienza 🙂
27 Marzo 2018
la cucina giapponese è diversa dalla nostra ma altrettanto buona e curata 😀 poter cucinare in un’atmosfera del genre l’ho trovata una bellissima esperienza!
19 Marzo 2018
A me piacerebbe un sacco ma purtroppo al momento non ho troppo tempo. La mia ex collega ha vissuto due anni a Osaka e quando portava il suo Bento a lavoro qui a Barcellona mi veniva una voglia di mangiarle tutto..
Sicuramente voglio farlo..e Giappone é un paese dove sicuramente andro
27 Marzo 2018
I bento sono carinissimi e secondo me hanno la capacità di mettere di buon umore 😀 (soprattutto se preparati con cura e amore).
Quando deciderai di venire in Giappone è sicuramente un’attività culturale che consiglio dal cuore!!
19 Marzo 2018
No, ma che cosa dolcissima! Il fatto di preparare con tanta attenzione ogni dettaglio e di immaginare chi apre il bento… è davvero una cosa bellissima! ecco, questa è una delle cose che sicuramente farei se dovessi visitare il Giappone! <3
19 Marzo 2018
Bellissimo, deve essere stata davvero un’esperienza interessante!
27 Marzo 2018
E’ stato veramente interessantissimo e divertente poter fare questa esperienza culturale e avere una maestra così eccezionale 😀 la consiglierei a chiunque stia organizzando un viaggio in Giappone
31 Marzo 2018
L’aspetto é davvero invitante…ora mi sa che devo venire per assaggiare 😁
8 Aprile 2018
assolutamente devi venire ad assaggiare 😉
14 Aprile 2018
Ciao! È la prima volta che passo di qui e mi piace tanto come scrivi. Adesso però aspetto l’invito. Sembra tutto cosi buono 😁
4 Maggio 2018
Ciao e grazie 😀 sono contentissima ch il post ti sia piaciuto
Quando vuoi venire a una lezione ti aspettiamo 😀
14 Aprile 2018
Studierò il tuo blog da capo a piedi! Adoro e sogno il Giappone
4 Maggio 2018
Ma grazie <3 davvero? Ti piacerebbe fare un viaggio in Giappone? 😀
14 Aprile 2018
Il Totoro Bento l’ho fatto anche io! In un periodo della mia vita, quando abitavo a Torino anni fa, ho fatto corsi di cucina giapponese e mi ero lanciata nella preparazione del bento con Onigiri vari poi ho cambiato città e lavoro e ho un po’ smesso… avevo anche comprato stampini vari per tagliare l’alga… dovrei proprio ricominciare!
4 Maggio 2018
Claudia ma dai avevi partecipato a un corso così in Italia? Fantastico! 😀
Se hai un po’ di tempo da dedicarci io lo trovo divertentissimo e soprattutto estremamente soddisfacente ahah
15 Aprile 2018
Quanto sono belli i bento! Non mi dispiacerebbe una cooking class a tema. 🙂
4 Maggio 2018
Io mi sono divertita tantissimo, se ti capita qualcosa del genere in Italia (o di venire qui in Giappone) io consiglio al 100% 😀
15 Aprile 2018
Amo i bento kawaii! Intanto complimenti per il tuo, è venuto troppo bello! Mi segno sicuramente questa scuola, voglio provarla anch’io 😀 la cucina giapponese è semplicemente perfetta, è proprio vero che l’occhio vuole la sua parte!
4 Maggio 2018
Grazie 😀 tutto merito della maestra!
Se ti capita di venire a Tokyo te la suggerisco di cuore, io mi sono divertita tantissimo a preparare il bento!
16 Aprile 2018
Adoro la cucina creativa Giapponese! fanno venire voglia di mangiare tutto a prescindere da quello che contengono 🙂
4 Maggio 2018
ahaha vero? Hanno una certa cura nella composizione del piatto ahah
20 Aprile 2018
Che belli i tuoi racconti! Ci fai sognare questo mondo così lontano con tradizioni così diverse dalle nostre! Grazie❤️
8 Giugno 2018
Adoro la cucina giapponese, ma non sono una fan della cucina kawaii… il cibo mi piace che sembri cibo e non qualcos’altro 😉 Grazie al tuo post però ho scoperto che questo stile di cucina esiste davvero e non viene creato solo per Pinterest e Instragram… Se dovessi andare in Giappone la cooking class sarà comunque un’esperienza da fare!
8 Giugno 2018
E’ piuttosto il contrario in effetti, si è spostato successivamente su pintarest e instagram diventando qualcosa di virale, ma questi bento kawaii nascono prima di tutto nell’ambito familiare!
In un modo comunicativo come quello giapponese in cui molto è affidato al non verbale, al leggere l’aria (come dicono loro), un bento del genere è l’ennesimo piccolo gesto che vuole mostrare affetto senza dirlo, il prendersi cura dell’altro per loro vale più che ripetere magari mille volte “ti voglio bene” 😀 e così per la gioia dell’altro che si impiegano tempo e attenzione creando del cibo che non sia solo buono ma che possa portare stupore e allegria.