Anaba è un piccolo posto bello, normale e al tempo stesso luccicante come sassolini sulla riva di un fiume, è il caleidoscopio del quotidiano che getta riflessi abbaglianti là dove non credevamo di trovarne.
Un luogo bello fuori dai soliti percorsi, quel cantuccio speciale scoperto quella volta, quel caffè accogliente in cui si è incappati per caso e al quale, da allora, non si riesce più a rinunciare. Quel giorno in cui invece che svoltare a destra si è girato a sinistra, un passo storto, un capriccio o la necessità di deviare dal conosciuto, di respirare altro e ci si è ritrovati davanti ad una meravigliosa, inaspettata sorpresa.
一般の人にあまり知られていない、いい所
dispiega la melodia dei kanji, anaba è il luogo buco, pertugio ( 穴 // ana // buco e 場 // ba // luogo ) , marginale tanto quanto fondamentale, il rifugio degli occhi e del cuore. Una fessura, nello spazio e nel tempo, in cui guarirsi.
Un nido inconsueto, dietro muri insospettabili, giù per stradine che non si percorrerebbero, dove passando troppo in fretta si rischierebbe di non notare, ma che una volta scorto si dimostra medicina dell’anima, contrappeso del corpo stanco, la bussola che punta nuovamente a nord l’umore.
Vi si entra con curiosità, si ritorna per affetto, ci si abbandona con fiducia alla sua capacità di curare, smuoverci dal torpore, rianimare. Se il cuore è un motore, anaba ne alimenta il moto emotivo.
Tokyo ne è intessuta, luoghi-pertugio come fili di un arazzo arcobaleno, stagliano sorrisi sulla metropoli appuntita, una coperta di dolcezza che ripara dal pulsare convulso della città, dall’incontrollabile insonnia della capitale. Quando si vive a pilota automatico, lo sfrecciare delle metro, le stazioni sotterranee, la voracità degli uffici, allora anaba risana. Spolvera bontà là dove prima, ciechi, non si vedeva. Intaglierà fessure morbide come burro, dipingerà pertugi colorati in cui cullarsi, dove e quando più ce n’è bisogno.
Spingo la porta pesante del caffè segreto, non ha vetrate che ne rivelino l’interno, anonimo nell’involucro, così come il suo indirizzo, la volontà di rimanere sconosciuto e proteggere, in questa maniera, chi si ripone alle sue cure. Creato anaba, luogo che si è fatto buco, il caffè segreto può essere solo trovato e mai rivelato.
Parlarne incautamente ne guasterebbe gli intenti, spolperebbe l’umanità che il proprietario ha voluto donare al proprio negozio.
Dentro si osserva il silenzio più assoluto, non è caffè della socializzazione, ma spazio di rigenerazione, ripostiglio di sogni, un tonfo e la soglia massiccia sigilla al di là le brutture di una giornata claudicante.
I posti a sedere singoli, ognuno diverso dall’altro, è l’individualità di un interno che invece, al contrario delle mura che lo racchiudono, lascia spazio a un raccolto di fantasiosi ambienti. Un compendio di sedie spaiate, banchi di scuola, scrivanie sbilenche colpite dallo scorrere del tempo e dalle tante mani, in cerca di rifugio, che le hanno accarezzate.
Più che ambiente di passaggio ha il volto di una casa, piante che si arrampicano sulle pareti, si gettano tra le gambe dei tavoli, si srotolano sulle colonne, una giungla che avviluppa una dimora vittoriana.
Aprendo cassetti si faranno avanti matite consumate, taccuini dalle pagine piegate, delicate note dalle scritture sparpagliate, oceani di cartapesta solcati da piccole isole.
Piante acquatiche navigano bocce di vetro, acquari in penombra a un solo colpo di dito da mappamondi e carte geografiche, si potrebbe percorrere l’intero pianeta in un battito di ciglia. E’ Viaggio al centro della Terra, Ventimila leghe sotto i mari, il diario di un esploratore, la tana di un collezionista dell’esotico. Fioriscono, dentro al caffé segreto, distese dove mente e corpo possono adagiarsi sereni.
C’è chi sprofonda in un divano di velluto bruno, sfogliando un tomo raccolto dalla grande libreria, chi in bilico su una sedia scricchiolante, bisbiglia in punta di penna desideri e aspirazioni alla carta. Se vi si entra con un disavanzo di tolleranza, ammacchi di fiducia, anaba, che può essere ovunque purché individualmente speciale, opera una sottrazione di sentimenti avversi, calcola via il meno, in quella fessura confina macigni emotivi e li dissipa.
Seduta ad una scrivania gremita di foglie ricce scrivo, nel mio anaba ritrovo le parole, la sensibilità al mondo. Curata dalla frenesia.
16 Aprile 2019
Abbiamo seguito i tuoi preziosi suggerimenti, grazie per i posticini favolosi che ci hai fatto conoscere!
17 Aprile 2019
Felicissima di avervi potuto aiutare con il vostro viaggio ^_^
17 Aprile 2019
Che bello! Mi piacerebbe trovare un posto così 🙂 Splendide le foto.
17 Aprile 2019
C’e sempre bisogno di posti così. Sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto ^_^ l’ho davvero scritto con il cuore!
23 Aprile 2019
Leggendo il tuo articolo è come se avessi vissuto quei momenti con te. Davvero coinvolgente, le tue parole sono come un abbraccio, che ti accompagna alla scoperta dei luoghi caldi e accoglienti di Tokyo
3 Luglio 2019
ti ringrazio Annalisa, volevo proprio rendere il senso di abbraccio che questi luoghi danno ^_^
23 Aprile 2019
Io li amo i giapponesi. In una parola racchiudono un mondo. Come “anaba” che mi hai appena insegnato. Io di posticini così nel cuore ne ho una manciata, trovati durante i viaggi ma anche dietro casa, li custodisco con gelosia e spero che non cambino mai. La tua descrizione di questo anaba cafè è splendida, complimenti.
3 Luglio 2019
Grazie Virgiania. Il bello degli anaba è che stanno ovunque nel mondo lì pronti ad accoglierci!!
23 Aprile 2019
Sogno di andare in Giappone da una vita. Che bello questo articolo e soprattutto questo posto 😍 sicuramente mi sarà di aiuto se andrò ( spero il prima possibile!)
3 Luglio 2019
Ma dai dove ti piacerebbe andare di bello in Giappone 😀 ? Contenta che l’articolo sia piaciuto
24 Aprile 2019
Anaba, questa parola suona con dolcezza, ed in effetti mi piace l’idea di trovare posti che sono “fessure nello spazio”, bellissima definizione. Le foto e le tue parole lo raccontano alla perfezione. Anche io ho alcuni posti che sono magici per me, posti in cui ritrovare la pace ogni volta che ci si va.
3 Luglio 2019
ogni tanto servono queste fessure nello spazio in cui ripararsi e stare un po’ tranquilli! E’ magnifico trovare la propria 😀
24 Aprile 2019
Sembra un luogo magico e quasi mistico! Che dire ? Ci vorrebbe più anaba anche in occidente 🙂
3 Luglio 2019
Secondo me si può trovare 😀 poi un anaba è un luogo talmente personale che potrebbe essere ovunque!
24 Aprile 2019
Che posto! Mi ci vorrebbe davvero un po’ di tempo in un luogo così per rigenarmi e dimenticare il logorio moderno che mi prende in questi giorni.
3 Luglio 2019
E’ vero ogni tanto ci vuole proprio un posticino in cui rifugiarsi dal mondo esterno! meno male che esistono gli anaba!
25 Aprile 2019
Che bel post!😍 Il pertugio segreto, in un certo senso, mi fa pensare agli hidden bars della mia Melbourne. Non ci sono segni al di fuori che lascino intravedere che si tratta di un bar. Devi conoscere l’indirizzo esatto e sapere quale porta anonima aprire. 🙂
3 Luglio 2019
Ti ringrazio! La magia dei posticini segreti che accomunano ogni angolo di mondo 😀
8 Luglio 2019
Come scrivi bene e riesci a far emergere il midollo dei sentimenti che legano le persone ai luoghi! Più la vita è frenetica e le esperienze impersonali, più si ha bisogno di luoghi-buco che si pensano solo nostri perchè scoperti, e che identifichino per noi un isola di serena tregua
20 Luglio 2019
Ti ringrazio davvero! Penso ognuno abbia bisogno dei suoi luoghi buco, quegli angolini di tregua personale in cui ci si reca nei momenti in cui si ha bisogno di rigenerarsi.
25 Luglio 2019
Che spettacolo! Sarebbe bello sapere dove si trova ma niente… è un segreto 😉
28 Agosto 2019
aimé lo è, ma penso stia nel fascino del luogo anche no? ^_^
27 Agosto 2019
Purtroppo durante il mio viaggio in Giappone ho dovuto sacrificare un po’ la città di Tokyo, Come primo viaggio ho preferito dedicarmi di più ad altre zone, spero di tornare e scoprire questi angolini
28 Agosto 2019
Tokyo è tipo tutto un mondo, è talmente grande da contenere davvero ogni cosa, penso ci vorrebbe una vita ad esplorarla e ancora si continuerebbe a scoprire cose nuove!
La trovo affascinante proprio perché in grado di regalare nella metropoli zone estremamente tradizionali e ricche di storie!
Dove sei stata di bello durante il tuo viaggio? ^_^