Vorrei fare una piccola parentesi per iniziare il post perché mi sembra surreale (surreale, ma davvero bello sia
inteso), qualcosa di relegato a quelle scene cliché dei film in cui una ragazza che si trova in una grande città (di solito New York, ma io mi sono presa Tokyo e non farei mai cambio) se ne sta con il suo pc da Starbucks a bloggare. Ebbene, sto bloggando da Starbucks. Accanto al pc un Caramel Machiato e fuori il Parco di Ueno, verde e pieno di
gente in una Domenica pomeriggio assolata. Isa è con un suo amico a vedere il museo della scienza ad Odaiba e Ale proprio ora sta viaggiando in Shinkansen (direzione matrimonio di suo cugino). Quindi eccomi qui, io e il pc e tante parole in testa da mettere in ordine sulla pagina bianca.
inteso), qualcosa di relegato a quelle scene cliché dei film in cui una ragazza che si trova in una grande città (di solito New York, ma io mi sono presa Tokyo e non farei mai cambio) se ne sta con il suo pc da Starbucks a bloggare. Ebbene, sto bloggando da Starbucks. Accanto al pc un Caramel Machiato e fuori il Parco di Ueno, verde e pieno di
gente in una Domenica pomeriggio assolata. Isa è con un suo amico a vedere il museo della scienza ad Odaiba e Ale proprio ora sta viaggiando in Shinkansen (direzione matrimonio di suo cugino). Quindi eccomi qui, io e il pc e tante parole in testa da mettere in ordine sulla pagina bianca.
Ma ora passiamo al vero argomento del post: la visita di Yokohama, città di mare a poco meno di un’ora di
treno da Tokyo…
treno da Tokyo…
Yokohama è una città dove il Giappone si fa più spazioso. Le strade si distendono, si allargano, i grattacieli svettano come a Tokyo ma lontani gli uni dagli altri, si prendono i loro spazi.
Non c’è la confusione di Tokyo, quel senso di pienezza e folle gioia di vivere della capitale, è pacata Yokohama.
Mentre a Tokyo gli edifici, le case si accumulano e l’occhio non trova mai pace, qui tutto si mette in ordine. La mia testa abituata al caleidoscopio che è Tokyo sente che qualcosa manca, nonostante la bellezza della città nel confronto
pare vuota.
pare vuota.
A tratti sembra perfino una città occidentale, è il modo in cui è costruita: ordinata, dritta, piana, lo stile degli edifici. Anche in questo è un Giapppone che si fa più spazioso, abbraccia l’Occidente e abbraccia anche la Cina. Proprio a
Yokohama si trova infatti la più grande China Town del Giappone.
Yokohama si trova infatti la più grande China Town del Giappone.
Appena uscite dalla stazione è il parco divertimenti di Yokohama che ci troviamo davanti, così
entriamo a curiosare (non si paga l’entrata ma le singole giostre)
entriamo a curiosare (non si paga l’entrata ma le singole giostre)
(il regno della neve e la famosa ruota panoramica di Yokohama sullo sfondo)
(una casa dell’orrore)
Attraversiamo il ponte per arrivare all’altra parte del parco, da una parte il fiume dall’altra il mare,
davanti a noi le montagne russe di vari colori, si attorcigliano e girano attorno alla ruota panoramica
davanti a noi le montagne russe di vari colori, si attorcigliano e girano attorno alla ruota panoramica
(ai piedi della ruota panoramica)
(ruota panoramica, montagne russe e i grattacieli di Yokohama)
A Yokohama è possibile visitare anche il Cup Noodle Museum e il Museo del Ramen.
(noi passiamo davanti al primo, si trova vicinissimo al parco divertimenti)
Tornando indietro decidiamo di provare una delle giostre e saliamo sul Vanishing Rollercoaster.
(la giostra ha questo nome perché ad un certo punto passa in un tunnel sotto l’acqua)
Facciamo una pausa Starbucks al centro commerciale della stazione, nei cui bagni ho modo di vedere una delle cose più strane (e strabilianti direi) da quando sono qui in Giappone.
Proseguiamo lungo la strada costeggiando il fiume alla ricerca della Landmark Tower, dove si trova uno dei numerosi Jump Shop giapponesi, in cui ci piacerebbe fare un giro.
Il centro commerciale della Landmark Tower, è uno di quei posti di gran classe, immenso, tutto marmo lucido e chiaro.
(entrando alla Landmark Tower)
(dentro al centro commerciale, non chiedetemi perché abbiano appeso una gigantesca palla a forma di testa di pikachu riempita di teste di pikachu)
Il Jump Shop è un negozio interamente dedicato a manga famosi che escono -o sono usciti- sulla rivista Jump appunto (per citarne alcuni: Naruto, One Piece, Kuroko no basuke, Dragonball).
Il negozio di fianco al Jump Shop è altrettanto interessante e la vetrina è a dir poco meravigliosa, dimostrazione di come qui lo Studio Ghibli sia ovunque (e meno male, data la bellezza dei suoi prodotti).
(Totoro in un bosco incantato)
(in bagno con Totoro? Puoi. Nessuno prodotto qua manca all’appello. In Giappone puoi star certo che qualsiasi cosa tu stia cercando, da qualche parte esiste e la puoi comprare)
Un reparto è interamente dedicato a bellissime action figures.
(l’omino senza volto de La città incantata in tante pose, quello appoggiato sulla base marrone è un prendistuzzicadenti, se lo si spinge in giù si apre la base marrone e con la manina tira su uno stuzzicadenti)
(alcuni demoni e Yubaba da La città incantata)
(Totoro in Giappone è sicuramente il personaggio più famoso e amato dello Studio Ghibli)
(i Kodama, spiriti che compaiono in La principessa Mononoke)
Uscite dal centro commerciale il sole comincia a calare, davanti a noi la sua luce aranciata si riflette sui grattacieli mentre un enorme poster di Pikachu fa capolino tra gli alberi.
Prossima meta del nostro tour e il famoso stadio del baseball di Yokohama (in Giappone il baseball è seguitissimo e la squadra di Yokohama -i Baystars- è tra le più amate)
(mappa in mano cerchiamo la strada giusta, alle nostre spalle un meraviglioso tramonto tinge cielo e grattacieli. Tutto a sinistra la Landmark Tower)
Io e Ale siamo affascinate dal baseball e prima o poi speriamo di riuscire a vedere una partita ma per ora ci accontentiamo di ammirare uno stadio da fuori.
Ultima tappa della giornata e la China Town che si trova a pochi passi dallo stadio.
(per caso si entrerà da qua?)
Trovo affascinante visitare simili quartieri, in Italia non abbiamo segni così evidenti della presenza di altre culture, nelle nostre città non accade mai che di punto in bianco tutto diventi altro Paese, non solo le persone che ci abitano, ma gli edifici, i ristoranti, i negozi, le scritte.
Particolarmente affascinata del fatto che si tratti di una China Town, essendo una persona che studia -in teoria almeno- anche cinese, sono attrata da questa cultura.
(si accede al cuore pulsante della China Town attraverso questa coloratissima seconda porta)
Lungo la via principale -costruita ad arte per accogliere i turisti- è tutto un susseguirsi di negozi di souvenirs e ristoranti che offrono cucina tipica cinese. La scelta è ampia ma noi vogliamo assaggiare i famosi nikuman.
(Nikuman e ravioli cinesi)
(il rosso la fa da padrone tra vestiti, cornetti e lanterne)
(anche i panda sono onnipresenti, potete immaginare la mia gioia: adoro i panda)
(ristoranti dallo stile decisamente cinese)
(qua vendono nikuman a forma di panda)
(all’interno di un negozio di souvenirs)
(moltissimi ristoranti offrono menù fissi con i quali si può mangiare in maniera tipicamente cinese: tantissimi piattini per assaggiare di tutto da condividere con i propri compagni di pasto)
(compriamo un altro nikuman gigante in questo banchetto, dentro oltre alla carne ha anche verdure, funghi e spaghettini)
Ci infiliamo poi nelle viuzze laterali, è pieno di localini e fili di lanterne rosse si snodano sopra le nostre teste, da una parte all’altra della strada colorano la sera.
(una via microscopica in cui troviamo alcune piccole taverne cinesi carinissime, se avessimo avuto più tempo mi sarebbe piaciuto cenare in uno di questi posti caratteristici)
Vi saluto e come sempre vi aspetto alla Prossima Fermata.
Per qualsiasi domanda su come visitare i posti di cui parlo contattatemi pure!!